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domenica 16 agosto 2015

Il Ciclo delle Ere Astrologiche



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Nel 1950, all’età di 75 anni, lo psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero Carl Gustav Jungscrive un saggio su Aion, il Simbolismo delle Ere.
Sappiamo che aveva studiato astrologia e che una delle sue figlie era un’astrologa. Abbiamo visto la sua classificazione dei temperamenti basata sull’astrologia e sulla quadripartizione delle funzioni psichiche (sentimento, sensazione, pensiero e intuizione). In Aion riprende il tema astrologico in relazione alle ere storiche, come energia che si proietta nella storia dell’umanità.

Per gli antichi Greci c’erano tre modi per indicare il tempo: Aion, Kronos e Kairos. Aion indicava la suddivisione del tempo in grandi ere; Kronos era lo scorrere giornaliero delle ore; Kairos era, infine, il momento di grazia, magico ed eccezionale.
 
Secondo Jung, ogni era (EONE = aion in greco), ha un carattere dominante che si può trarre dall’astrologia e dallo studio comparativo delle antiche civiltà e religioni, dai loro riti, miti o simboli.

Sappiamo che la Terra ruota attorno a un asse immaginario in 24 ore e che percorre poi un’orbita, o eclittica, attorno al Sole, in 365 giorni. Le stagioni sono prodotte dal fatto che l’asse terrestre è inclinato di 23 gradi e mezzo e questo avvicina o allontana un punto della Terra dal Sole e modifica nel corso dell’anno la lunghezza del giorno o della notte.

Per i popoli antichi c’erano 4 giorni importanti che segnano l’inizio delle 4 stagioni e che, nell’emisfero occidentale, sono 21 marzo, 23 giugno, 23 settembre e 21 dicembre; in due di questi, equinozi, la durata del giorno e della notte è uguale, mentre nel solstizio d’inverno abbiamo la notte più lunga dell’anno e nel solstizio d’estate il giorno più lungo. Particolare importanza ha sempre avuto l’equinozio di primavera (21 marzo), che non indica solo l’inizio dell’anno stagionale, ma segna anche il tempo delle semine e dello scongelamento delle nevi e dunque delle piene dei fiumi.
I calendari dei popoli antichi erano molto attenti sia al ciclo lunare (29 giorni è il tempo fra due lune piene) che a quello solare (365 giorni), perché dalla luna o dal sole dipendono i lavori agricoli, le preparazioni dei cibi o dei medicinali, i distillati ecc… e collegavano ad essi anche i mutamenti delle energie cosmiche e telluriche, derivandone i riti religiosi e le cerimonie sacre.
Una volta stabilito l’equinozio di primavera, gli antichi videro che esso restava sotto una precisa costellazione per 2.160 anni circa, poi passava ad un’altra e le attraversava tutte in 25.920 anni(cerchio dello Zodiaco).
Su questa base Bruno Huber aveva fatto i suoi calcoli per definire che ogni casa astrologica (12 in tutto su uno zodiaco di 360°) rappresentasse 6 anni della vita di ognuno. (2160 : 360= 6)  .Ha chiamato questo metodo la Progressione dell'Eta' in campo astrologico.
Ma anche l’intero cielo sembrava ruotare lentamente, mostrando, attraverso i millenni, lo spostamento delle costellazioni. Quando tutte sono passate, è finito un intero ciclo planetario, detto ANNO PLATONICO.


Questo è formato da 12 ere, ognuna contrassegnata da una costellazione, che rappresenta una qualità dell’energia che sarà prevalente per 2.160 anni.
La Terra ruota come una trottola ma il suo asse oscilla tracciando due coni; ogni cono si completa in 2160 anni e anche l’antico astronomo Ipparco sapeva che il Sole impiega un tempo lunghissimo per attraversare un’intera costellazione.

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